2023/24
Architetti/e FUORI dalle classi
DIAMO NOME AI LUOGHI
Obiettivo: leggere gli spazi … letteralmente!
DATI PRESENZE
scuole
classi
studenti/esse
architetti/e
ARCHITETTI/E
Patrizia Berera, Armida Forlani, Elisabetta Salvadori, Mario Beltrame, Gabrio Rossi, Alessandra Morri, Ivana Lacagnina, Marialaura Morotti, Annarita Ranfino, Arturo Teramo, Alberto Terzi, Valeria Maffioletti, Stefania Ceruti, Roberto J Locatelli, Paolo Masotti, Erica Ronzoni, Elisa Boschi, Agnese Grigis, Andrea Previtali
GRUPPO DI COORDINAMENTO
Patrizia Berera, Armida Forlani, Elisabetta Salvadori
TEMA
I nomi dei luoghi in cui viviamo non sono quasi mai casuali, ma nascondono spesso significati precisi intimamente legati alla storia, alla geografia, alla società che ha vissuto, attraversato, lavorato in quei luoghi. A volte il legame è chiaro e immediatamente individuabile, altre volte invece si cela dietro usanze ormai abbandonate, lingue o dialetti lontani, avvenimenti e personaggi più o meno conosciuti. Fuori dalle città, nei piccoli centri abitati questi nomi sono spesso riconducibili a una dimensione agricola, pastorale, alla topografia e al clima; in città ritroviamo rimandi storici antichissimi che ricordano cosa avveniva in quella particolare piazza, che caratteristiche ha quella specifica via, cosa è successo in quel quartiere. E poi ci sono date, nomi di persone, di Santi, di città, tradizioni, pratiche economiche e di vita quotidiana … Che patrimonio incredibile dentro questi nomi!
Nomi che spesso la stessa storia e il vissuto collettivo ha attribuito a questi luoghi, cristallizzati senza esser calati dall’alto, nomi che sono la storia e il paesaggio.
La toponomastica (dal greco topos, “luogo”) si occupa proprio dei nomi di luogo cercando di spiegarne l’etimologia e svelando informazioni di carattere geografico, etnografico e storico sulle forme del paesaggio nel tempo.
ESITI
Dall’analisi dei nomi di alcuni luoghi della città, prossimi a ciascuna scuola, abbiamo provato dunque a ricostruire piccoli frammenti di conoscenza cercando attorno a noi targhe commemorative, pietre d’inciampo, nomi di vie, piazze ed edifici, indicazioni e informazioni dagli abitanti, scoprendo magari insospettabili vocazioni storiche del quartiere e dei suoi spazi. Abbiamo posto interesse al nome della nostra scuola, scoperto passaggi segreti a cui mancava un nome, tracciato nuovi e vecchi percorsi, affrontando i concetti di toponomastica e odonomastica, ovvero il complesso dei nomi dei luoghi e delle strade dal punto di vista storico e linguistico, con un focus sul valore della parità di genere ed una riflessione sull’importanza e l’opportunità di dare un nome alle cose e ai luoghi. Ancora una volta abbiamo capito quanto è utile e coinvolgente scambiare esperienze e osservare il modus operandi di altri colleghi e colleghe e abbiamo instaurato proficue collaborazioni con associazioni che operano sul territorio con finalità affini e comlementari alle nostre, come nel caso di VivereLonguelo che ci ha accolti nello spazio di quartiere e fatti sognare con una mostra fotografica di altri tempi o Trapassatofuturo che ci ha accompagnati alla scoperta dei quartieri di Loreto e Santa Lucia. Si sono ipotizzati nomi di strade, piazze, giardini e i bambini e le bambine hanno espresso democraticamente le loro preferenze per dare il nome a una strada e a un’aula all’aperto.
Inoltre si è svolta la prima edizione del progetto progetto Casa mia, casa tua, casa nostra, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Urbano di Bergamo, destinata a piccoli lettori e lettrici. A breve le date degli incontri e le modalità di partecipazione.